Manolo Salvagno alla guida tecnica Black Lions.



Dopo nove anni cambia, in casa Black Lions, la guida in panchina per la squadra senior e under 19. Con un post su Facebook e con grande sorpresa Manolo Salvagno entra a far parte della società Black Lions.

Manolo Salvagno ha un grande curriculum nel floorball, fatto di tanto bel gioco e risultati che l'hanno portato sino ad occupare il posto di Assistant Coach nella Nazionale italiana under 19 femminile, raggiungendo ottimi traguardi.


Floorballmania ha intervistato per voi Manolo Salvagno. 


Ciao Manolo, siamo felici di riaverti ai nostri microfoni.

 



Salve Floorballmania! 

Sono molto felice di ritrovarvi a distanza di qualche anno e vi ringrazio per lo spazio dedicato.


1)A sorpresa esce la notizia su facebook. Manolo Salvagno nuovo allenatore Black Lions. 

Cosa ti ha fatto dire sì? 


1) Avendo una conoscenza parziale della società, dell'ambiente e del materiale umano e tecnico ho valutato la coerenza delle mie competenze con la natura stessa del progetto. Mi sono interrogato sulle metodologie da adottare e sulla progettualità a breve/medio e lungo termine, arrivando alla conclusione di essere una figura idonea per proseguire il processo di miglioramento di questa società.


2) che società è quella dei Leoni Neri? 


2) Ha un'alta potenzialità in molti settori, partendo da quello tecnico. Dobbiamo proseguire sulla strada di una maggiore profilazione e specificità dei ruoli avanzando con attitudine professionale. 

Non riesco troppo e non mi sento in grado di dare una cornice definita della situazione presente sia perché non conosco approfonditamente i presupposti storici delle dinamiche interne di questa società, essendo entrato da poco, sia perché ho la testa completamente proiettata nell'immediato futuro. 

Ho comunque l'ottima sensazione di non aver ancora sperimentato un limite in termini di visione, pertanto credo si possa arrivare davvero lontano.




3) Allenare una squadra giovane ma intraprendente come i Black Lions è per te più un peso o più una sfida? 


3) Ogni progetto ha le sue necessità e approcciando a questa sfida mi sono detto che avrei dovuto spersonificare le mie ambizioni per essere quanto più possibile ciò che è necessario all'ambiente e alla squadra stessa. Il fatto che l'età media sia particolarmente bassa non mi lascia nessuna emozione o sensazione, ma solo il bisogno di adeguare la mia formazione e la mia metodologia alle loro necessità.


4) quale progetti ti piacerebbe sviluppare con la nuova società?


4) Ho due temi maggiormente a cuore: la qualità dei contenuti e la struttura del funzionamento di tutti gli aspetti. 

L'ottimizzazione del funzionamento degli aspetti strutturali in qualunque sistema determina un aumento delle possibilità di miglioramento e, creato questo spazio di maggiore avanzamento, l'inserimento di contenuti tecnici di qualità è un atto doveroso per arrivare a compimento di un ottimo lavoro. Il primo aspetto riguarda maggiormente la Presidenza, il secondo riguarda maggiormente lo staff tecnico


5) Succedi a Dario Falchi, cosa pensi di lui? Allenatore club, nazionale, persona, amico. 


5) Voglio separare l'aspetto tecnico da quello umano e andare per ordine.

Sul piano tecnico mi limito ad evidenziare l'avanzamento che il lavoro di Dario ha prodotto sotto tutti gli aspetti nel quale è stato riversato: ha una spiccata attitudine a mettere dei passi dove ancora nessuno ha battuto la strada e questo finora ha quasi sempre rappresentato una forma di innovazione per tutto il movimento. 

Sul piano personale posso dire di aver trovato una persona accogliente, gentile e pronta a concedersi senza fare economia sui rapporti umani. In questo suo modo d'essere mi ci sono riconosciuto ed è uno dei motivi che mi fa sentire maggiormente libero con lui.


6) Cosa pensi dei Ragazzi e Ragazze che andrai ad allenare?


6) Dei ragazzi non ho un'opinione consolidata perché è tanto mutevole la loro condizione in questo tipo di età che rischierebbe di pesare un po' come un'etichetta. Hanno grandi margini di miglioramento, vengono da un percorso tecnico di qualità e sono gli unici autori e responsabili del proprio futuro sportivo. 

Io sono maggiormente un accompagnatore ed un selezionatore del lavoro che li aiuterà ad esprimersi nel miglior modo possibile, ma non potrò mai sostituirmi alla loro capacità di autodeterminarsi.


7) Ora alleni in una delle società con più iscritti d'Italia che ne pensi del loro modo di fare numeri?


7) Penso che sia il modo giusto di lavorare e penso che possiamo ancora affinare maggiormente la nostra attività di diffusione. 

Siamo una società virtuosa e va riconosciuto grande merito a chi ha lavorato per questo in questi anni. Ho avuto la possibilità di lavorare in passato anche per la società Floorball Ciampino, altra molto dedita all'attività di base e che difatti ha prodotto alcuni dei migliori giocatori in Italia. Vedo molte analogie con quell'esperienza.



8) Under 9/11/13/13 femminile/15/ 15 femminile/17/19, cosa pensi del settore giovanile Black?


8) Abbiamo grande materiale umano e l'ambiente è bello da vivere. 

Nel lavorare con i ragazzi c'è sempre l'esperienza di un eterno ritorno agli aspetti primordiali del gioco che è una semplificazione che non banalizza, anzi rieduca. Ogni generazione ha poi i suoi modi di esprimere le proprie necessità e i propri bisogni che poi altro che non sono che il motivo stesso per il quale i ragazzi sono spinti alla ricerca e alla sperimentazione dello sport. 

Per me avere a che fare con loro è sempre un motivo di grande confronto e, a volte, di rinascita. 


9) Sarete presenti in due dei tre play off, A2 e Campo Piccolo aspettando il colpo in under 19,   ti eccita, sportivamente parlando, questa cosa? 


9) Quando si approccia ad uno sport si approccia ad un sistema chiuso di regole e condizioni che tutti devono rispettare e saper sfruttare al meglio per vincere. Accedere alle fasi finali di una competizione significa averlo saputo fare meglio degli altri che è una parte dello scopo.


Ovviamente si gioca e si lavora per un'insieme di aspetti, in primo luogo per il piacere di fare le cose bene e secondo le proprie inclinazioni. Tuttavia, bisogna saper riconoscere che l'obiettivo di vincere deve essere la consacrazione che in un certo senso va a certificare la qualità e l'idoneità del lavoro svolto. 

Quindi sì, non vedo l'ora di giocare partite sempre più importanti.


10) Sappiamo che con Dario parlate molto del progetto tecnico, sempre condiviso con la società e, sappiamo che non ci dirai nulla, ti chiediamo soltanto di descriverlo con un aggettivo.


10) Internazionale.


Ok la decima risposta ci incuriosisce un po' ed i lettori sicuramente si faranno delle domande. Noi di Floorballmania andremo a curiosare ancora, ma per ora facciamo un grande in bocca al lupo a Manolo Salvagno, per la sua nuova esperienza sulla panchina dei Leoni Neri.


Un saluto a tutti voi e a presto!

Commenti