1) Ciao Michal, sono Martina e ti ringrazio per aver accettato un'intervista da parte di Floorball Mania.
1) Ciao Martina, grazie per avermi contattato e avermi dato l'opportunità per questa intervista e cari saluti a tutto il team di FloorballMania.
2) Partiamo con le domande di routine. Quanti anni hai, cosa fai nella vita e quali sono le tue passioni?
2) Ho 25 anni (a novembre ne compio 26) e da ottobre 2018, lavoro come progettista di impianti di innevamento alla Technoalpin, il leader mondiale in questo campo. Per veloce spiegazione: su base di “X” calcoli dimensiono tubi, cavi, stazioni di pompaggio e mille altre cose che per voi non saranno così interessanti :) e decido quanti e che tipo di generatori di neve servono per fare neve sulle piste da sci in tutto il mondo.
Di passioni ne ho davvero tante, una di queste è la passione per gli sport (scontato il Floorball). All’età di 4 anni mio padre mi ha messo la prima volta gli sci sui piedi, dopo di che ho partecipato alle gare di sci per quasi 8 anni. Contemporaneamente ho giocato per tre anni a calcio e fatto vari corsi/allenamenti tra nuoto, lancio del peso, hockey su giaccio ecc. Dal 2015/2016 partecipo ogni tanto a delle gare di corsa (da 400m a 42km ho fatto di tutto). Ultima gara a qui ho partecipato era a gennaio “La corsa della Bora”, un Trail di 42km e 1850m di dislivello.
Altri sport che amo sono lo Skate e il Surf, che riesco a combinare spesso con una altra mia grande passione: viaggiare! (a proposito, sto scrivendo queste frasi sul treno di ritorno dalla vacanza🤙🏼) Già all’età di 13 anni ho viaggiato per la prima volta da solo in treno dall’Italia alla Polonia, da dove provengo. Dopo di che, ho fatto varie piccole vacanze tra l’Italia e l'Europa. A febbraio del 2018 sono partito, insieme ad un altro mio amico, per l’Australia dove ci siamo comprati una vecchia KIA RIO LS e viaggiato per tutta l’East-Coast. Visto che, dopo 3 mesi e più di 11.000km fatti in macchina, mi era ancora rimasto qualche centesimo in tasca, ho deciso di vedere l’sud-est dell’Asia per altri 2 mesi. Negli ultimi anni sono stato spesso sulle Isole Canarie o posti simili, in cerca di onde, vento, sole e cibo buono. In conclusione, dopo il lavoro adoro trascorrere il mio tempo libero con la mia famiglia, amici o anche solo con me stesso ascoltando musica.
3) Da quanti anni giochi a Floorball e qual è stato il tuo primo club?
3) Ho cominciato a giocare a
Floorball nel 2010, per cui già 12 anni fa. Il mio primo club era, ed è fino ad
oggi, l’ASV Sterzing Floorball. Dal 2017 segnata come UHC Sterzing- Gargazon in
campo grande.
4) Il 10 aprile si è svolta la finale scudetto contro l'SSV Diamante che ha visto regnare lo Sterzing Gargazon, tua squadra di appartenenza. Quali sono state le emozioni durante la partita?
4) Uhhh la finale, che
emozione ancora oggi…
Siamo partiti piuttosto
male, prendendo subito due gol facili dal SSV. Tutto il primo tempo c’era una notevole
nervosità nel Team e questo problema ci ha lasciato sfuggire buone occasioni
per fare gol e, di conseguenza, prendere contropiedi troppo facili.
Nel secondo tempo, la squadra ha iniziato a capire che non era una partita qualsiasi, ma una finale. Da lì, la situazione sembrava cambiare per noi, e dopo avere pareggiato per il parziale 2-2, entro 10 min abbiamo allungato sul 2-4. A questo punto è arrivato (come ormai lo chiamo io) il tipico Blackout istantaneo del secondo tempo. Come già nella prima partita della semifinale a Roma, dove abbiamo preso 3 gol entro pochi secondi che hanno ribaltato il risultato, portandoci a fine secondo tempo in svantaggio sul parziale di 6-5.
In quel momento mi sentivo di rivivere la finale persa del 2019, ma questa volta non doveva andare così.😉
Il terzo tempo è
cominciato ad essere stressate sia per i giocatori che per gli spettatori di
entrambe le squadre. Le emozioni erano a mille e siccome una partita così bella
non poteva finire dopo 60 minuti, serviva l’over time per premiarci campioni.
Nell’ over time il mio
cuore si sarà fermato ca. 3-4k mila volte, specialmente dopo la traversa presa
da Raffeiner del SSV.
A 3’ dalla fine, dopo il
Golden Goal di Rotasperti con un suo tipico gol da dietro la porta (lui non sa
fare gol o passaggi normali 😘) tutta la squadra è scoppiata di gioia. Ho
provato anche un grande sollievo, siccome dopo 12 anni ho raggiunto un mio obiettivo
sportivo a cui ci tenevo tanto.
5) Dato che sei il capitano della tua squadra, ti senti di avere delle responsabilità in più nei confronti di essa?
5) La risposta a questa
domanda è semplice; si, ho delle responsabilità in più in confronto agli anni
precedenti.
Era il mio primo anno da
capitano della squadra di campo grande e c’è da dire che non era sempre facile
gestirla durante questa stagione. Da una parte c’erano dei problemi interni nel
Team all’inizio e mi sentivo in dovere di chiarire queste situazioni, dall’altra
parte non sono solo il capitano di una squadra, ma di 4 società diverse (Sterzing,
Gargazon, Algund e Leifers), diventate un grande gruppo di amici♥️. Queste
persone hanno avuto ovviamente i propri capitani durante questi anni, ed essere
accettato e ricevere il rispetto di tutti non era pur così facile e scontato.
Ho avuto comprensibilmente
anche nuove responsabilità in campo, a partire dagli esercizi negli allenamenti
fino a mantenere la calma nelle partite difficili.
Sono convinto che da capitano ci siano due
cose fondamentali: la prima è di essere un leader per la squadra, mentre la
seconda è di rispettare tutte le opinioni dei membri del club e allo stesso
momento farsi rispettare sia dai suoi giocatori, che dagli avversari e dagli
arbitri.
Riguardando le immagini
di due settimane fa, posso solo dire, che ne è assolutamente valsa tutta la fatica
fatta negli ultimi 9 mesi e che sono estremamente fiero di essere capitano di
questo gruppo incredibile.
P.s lo scudetto non vale :)
6) Aiaiai, che domanda
difficile, ho vissuto tanti bei e brutti momenti negli ultimi 12 anni.
Allora, comincio con i
brutti, siccome dalle mie parti c’è un detto: ” non importa come inizi ma in
che modo finisci” 😊
Un momento triste era
sicuramente la finale persa a casa contro il Viking nel 2019, dove pur avendo segnato
una tripletta, non bastava per portare a casa lo scudetto.
Un altro momento/periodo
brutto era tutta la fase del covid, dove dopo ogni tot di settimane si aveva
speranze di ripartire coi allenamenti, per subito dopo chiudere di nuovo tutto.
Ma il momento secondo me
più triste che ho vissuto era la finale persa in campo grande contro l’Aquila nel
2014, dove dopo aver fatto una stagione incredibile con tanti gol e con una
squadra di media età di 20-21 anni, abbiamo perso 9-3, senza avere un minimo di
chance in quella partita. Era
la prima volta dove sentivo di essere inferiore in una partita, da quando ho
cominciato a giocare.
Ma basta con i momenti
tristi, ora vorrei raccontarti di un paio di momenti belli.
Il periodo dell’Under 19 era fantastico. Dal 2010 al 2013 abbiamo vinto 3 scudetti e 2 Coppe Italia di fila, vincendo tutte le partite per quasi 3 anni (che secondo me è ancora record, ma non ne sono certo).
Il
prossimo momento splendido era la finale di campo piccolo del 2016 conto il
Viking, dove dopo aver preso 5 min di penalità (per una spallata davvero
brutta) e in più essendo 2/3 gol in svantaggio a inizio secondo tempo, ero
rientrato in campo facendo subito 3 gol e 2-3 assist, vincendo quella finale
9-5.
Ma parliamo del momento (forse)
più goduto in questi anni, e anche se potrebbe sembrare strano ma e un terzo
posto in campo piccolo nella stagione 2013/2014. Per
dirti, eravamo partiti per i Playoff con una squadra composta di 4 giocatori e
1 portiere che purtroppo non era neanche all’altezza; per cui le possibilità anche
solo di vincere una partita erano piccole. Prima partita contro il Molotov
vinta 5-6, più per la volontà di vincere che per le forze. Seconda partita
contro il Gargazon senza storia per noi, persa 21-8.
Il giorno dopo, avevamo
le gambe già distrutte e dovevamo giocare la partita per il 3° posto. Pur essendo in
svantaggio di 4 gol dopo solo pochi minuti, in qualche modo siamo riusciti a
vincere quella partita 9-8 contro l’Ispra, portando a casa il terzo posto. Ti
giuro, gli ultimi minuti di quella partita sembravano gli ultimi chilometri di
una maratona.
Per concludere devo dire
che ho goduto davvero tanto a giocare a Floorball in questi 12 anni, e di non
aver mai immaginato di diventare uno dei pochi giocatori in Italia a vincere,
almeno una volta, ogni campionato e ogni Coppa possibile sia in U-19 che in
senior.
- 7) Grazie mille del tempo che ci hai dedicato ed in bocca al lupo per tutto!!
7) Grazie ancora una volta
per avermi contattato e in bocca al lupo. In prima linea vorrei salutare la mia
famiglia, che da sempre ha creduto in me. Vorrei anche ringraziare tutti i miei
amici e compagni di squadra, che hanno reso possibile tutto ciò, ma soprattutto
il CT Jürgen Gasser, che dal 2017 mi dà la fiducia necessaria. Un
ringraziamento speciale e dovuto anche ai fratelli Astenwald, che mi hanno
accompagnato fin dal primo giorno, e anche grazie a loro sono diventato il
giocatore che sono oggi.
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