Manolo SALVAGNO. Resto al Ciampino..

Manolo SALVAGNO firma col Ciampino

Sembrava finita, i rumors davano Manolo Salvagno di ritorno a Viking Roma, invece con un colpo di coda, l'allenatore e la società, si sono messi d'accordo per proseguire insieme un'altra stagione. 

Siamo andati a chiedere al diretto interessato come stanno le cose ed i suoi progetti 

Stiamo parlando di Manolo Salvagno ed il Floorball Ciampino. 

Ciao Manolo come stai? Grazie per aver accettato la nostra intervista.

Ciao Floorball Mania! Grazie a voi per la disponibilità

1) Alla seconda stagione da allenatore del floorball ciampino, quali senti di poter dire che siano gli obbiettivi raggiunti e a quali auspichi?

1) Credo siamo riusciti a costruire un progetto di ampio respiro e di ottima pluralità. Abbiamo sempre più una forma determinata e iniziamo a parlare tutti lo stesso linguaggio tecnico e non. 
Per noi deve risuonare fondamentale la ricerca di una continuità che ci proietti verso un protagonismo attivo della nostra crescita e della nostra capacità di minimizzare gli eventi fortunosi. 
Il nostro obbiettivo principale deve essere costruire un progetto di natura vincente e non vittorioso.

2 Dopo un primo anno di lavoro, come si evolve il progetto tecnico che presenti?

2) Nel primo anno abbiamo lavorato sui meccanismi alla base dei reparti e sulla velocità e la qualità del palleggio in movimento.
Adesso, dobbiamo dare una forma più complessa a questi principi sviluppando il gioco su tutti e cinque gli elementi in campo per trovare soluzioni con qualità sempre crescente.
In questo senso, posso permettermi di andare a lavorare su dei contenuti più propri ad una squadra seniores pur presentando un'età media molto bassa.

3 Vieni da due esperienze di floorball diverse: in cosa diresti che Floorball Ciampino è diverso da Viking Roma?

3) Ciampino è una realtà di cui è difficile comprendere i legami culturali. Sono cresciuto in Viking Roma e questo mi ha permesso di individuarne i meccanismi senza dovermi porre molte domande.
In questo senso la realtà di Ciampino può apparire più slegata per le tante diverse personalità che ne prendono parte, anche se certamente non è così: questo appare fino a quando non si comprende il ruolo e le azioni di Sandro Di Tomassi. È lui ad essere la chiave di lettura nell'interpretazione che ogni tesserato da alle emozioni che lo conducono al gioco ed è stato questo per me il punto fondamentale da cui partire. L'esperienza che Ciampino lascia è estremamente emotiva perchè legata ad un processo che parte dai settori giovanili e conduce i ragazzi in un percorso storico di crescita umana e sportiva

4) È vero che stai lavorando alla pubblicazione di un libro di formazione per coach emergenti e avanzati del floorball?

4) Sì. Lo sento come motivo di orgoglio perchè mi è costato e mi sta costando un grande impegno intellettuale e di tempo. Dare una forma comprensibile ai propri pensieri è la manifestazione ultima di una buona comprensione e per arrivare ad una buona comprensione servono molte domande e molto sforzo.
Il manuale è suddiviso in due uscite: la prima legata ad una formazione di natura introduttiva; la seconda introduce le diverse manifestazioni in cui si presenta la complessità del gioco e ne da un'analisi che ne indica le correlazioni.
Non ho una data in ballo perchè soffro le scadenze che non mi lasciano lavorare con atteggiamento ispirato, ma posso dire di non essere molto lontano dal termine del primo libro.

5) Sembrava, dalle voci di mercato, che tu dovessi lasciare Ciampino, cosa ti ha convinto a restare? 

5) Sebbene mi fossi molto legato al progetto, lo sviluppo dei miei impegni non mi permetteva di avere più il tempo necessario per partecipare alla mia passione: il floorball. La direzione di Floorball Ciampino ha ascoltato le mie necessità e mi è venuta incontro costruendo un progetto proiettato ad uno sviluppo più professionale che prevedesse un ottimo contratto per la stagione a venire. A questo punto, non avevo più motivi per non far parte ancora di questo progetto.

6) Ti aspetti qualche giocatore nuovo in arrivo? Oppure il progetto prosegue con i ragazzi già presenti? Secondo te di cosa avrebbe bisogno la tua squadra per il definitivo salto di qualità? 

6) Non mi chiedo mai cosa potrebbe accadere se quello che può accadere non dipende da me. I tesserati su cui preparo la stagione sono quelli di cui ho ufficialità e se qualcuno dovesse scegliere di prendere parte al nostro progetto questo non può che rendermi orgoglioso nella misura in cui vuol dire che questo è un progetto di qualità.
Il nostro salto di qualità, detto questo, deve prescindere da ogni individualità: ognuno di noi deve sentirsi protagonista in quanto parte di qualcosa di più grande di se stesso . Per questo credo che tutto ció di cui abbiamo bisogno è tanto nella testa quanto già sappiamo essere nelle gambe



7) sarai, come lo scorso campionato, anche l'allenatore under 19 Viking Roma? Se la risposta è si, non pensi che questo possa togliere energie al progetto Ciampino? Se la risposta è no, pensi che questo sia qualcosa in più ai ragazzi laziali? 

7) Il progetto U19 di Viking Roma sarà sotto il controllo di Lorenzo Savino. Sono fiero di questa consegna perchè una grande persona e un grande amico prima che un ottimo allenatore. Credo che, inoltre, questa suddivisione dei ruoli possa portare ulteriormente ad uno sviluppo positivo di entrambe le realtà

8) Sei sempre stato un maniaco della precisione in campo e del pressing, questo necessità di un'ottima preparazione fisica, non pensi che in Italia, per mentalità non siamo ancora pronti? 

8) Io penso che posso portare nel campo ció che più mi appartiene in quanto è ciò di cui ho più conoscenza. È certamente mia prerogativa, in questo senso, valutare la funzionalità delle mie scelte anche se sono convinto che non esistono limiti di fronte ad una grande determinazione e io da allenatore e responsabile di questo gruppo ho il dovere di credere in ogni mio atleta con un gesto di fede che mi convince anche dell'impensabile. Spero di costruire degli ottimi atleti più che dei buoni risultati.


9) quanto conta in una stagione il rapporto tra mente e corpo?  In quali occasioni può fare di più il corpo ed in quali la mente? 

9) La mente nasce e cresce con le esperienze del corpo, e viceversa. Ho imparato presto a non dividere queste due discipline in compartimenti stagni che potrebbero far nascete dei buoni atleti ma dei pessimi sportivi o il contrario.
Di conseguenza, credo che entrambi sono fondamentali e che entrambi debbano essere una conseguenza dell'intensità del gioco.

10) i portieri si alleneranno col gruppo oppure avrete un preparatore dei portieri? Non pensi che anche loro hanno bisogno di Allenamento a parte? 

10) I portieri hanno sempre degli spazi a loro dedicati anche se, ovviamente, svolgono larga parte del lavoro con il gruppo dei giocatori di movimento. Hanno una loro preparazione, dei loro riscaldamenti tecnici e dei paretri di valutazione che applico che sono esclusivi per quel ruolo, tuttavia, non mi piace rendere il ruolo del portiere troppo estraneo alle dinamiche collettive

Grazie Manolo è sempre un piacere intervistarti. 

Grazie Floorball Mania! È sempre un piacere

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