Patrick Nussbaumer a Floorballmaniatv


Archivio Nussbaumer
Un'altra società è stata raggiunta da Floorballmaniatv.

Questa volta torniamo in Trentino Alto Adige ed andiamo a scoprire la squadra di algund.

Non solo, vi faremo conoscere meglio un giocatore che da anni è presente sui palcoscenici italiani.

Un punto di riferimento per la squadra, non molla mai, sempre presente.

Difensore di ruolo, ma poi lo vedi giocare a tutto campo, sa interpretare bene il ruolo che gli viene assegnato, tecnicamente preparato.

Stiamo parlando della storia di questo Club, 177 cm alto, classe 1989,  lui è Patrick Nussbaumer.

1) Ciao Patrick Come stai grazie per aver accettato la nostra intervista.  Presentati ai nostri lettori, chi sei e cosa fai, oltre che giocare floorball?

Ciao Dario, grazie per l'invito. Stò benissimo e provo a spendere questi giorni nel modo migliore possibile.

 Da Lunedì a Venerdì lavoro in una banca regionale nel settore creditizio e come sicuramente puoi immaginare abbiamo tantissimo da fare in queste settimane a dare supporto alle famiglie ed alle imprese locali.

 Fuori del lavoro amo fare sport
 ed oltre al floorball, vado volentieri in bici e in estate amo la montagna.

2) Quando hai scoperto il floorball e con quale squadra hai cominciato a giocare.

 Nel 2006 ho sentito che a Gargazzone, non troppo lontano del mio paese, era stata fondata una squadra di floorball, la cosa mi ha incuriosito subito.

 Conescevo già qualche giocatore e così ho chiesto ad un amico se potevo andare per fare una prova con loro. 

 All'inizio è stato difficile ovviamente, ero  davvero scarso, non ero un talento, però ero giovane e molto  appassionato, ho lavorato tantissimo e  dopo qualche mese sono riuscito a migliorarmi.

 A Gargazzone, nel primo anno, avevamo un allenatore fantastico che ci insegnava sopratutto a giocare in squadra e lottare dal primo all'ultimo minuto per la maglia.

Purtroppo dovette lasciare il floorball dopo due anni, fu una bella perdita.

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3) dici, durante la tua carriera hai sempre giocato in difesa? oppure hai ricoperto altri ruoli nel campo?

Ho iniziato come difensore e ci ho giocato per molti anni. Da qualche anno mi sono spostato al centro e lo interpreto in modo abbastanza difensivo.

Preferisco giocare in linee difensive e non prendere troppi rischi in campo, sappendo che ormai non riesco più a tornare così veloce se l'aversario va in contropiede.

4) parliamo ora della tua squadra Algund. Una crescita importante sia nella Senior che nell'under 19 frutto di un lavoro costante che ne pensi?

Già, da più di dieci abbiamo deciso di investire  nel settore giovanile, con diversi successi nell'U19.

Nel 2014 arriva di fatto il nostro primo successo con la categoria under 19, poi negli anni successivi molto secondi posti, segno che la squadra c'era. 

Purtroppo con la nostra prima squadra non siamo mai riuscito ad avere questi successi.

 Spesso i migliori giovani ci hanno lasciato per andare a studiare all'estero. Adesso finalmente, abbiamo una ventina di giocatori di un buon livello, che possono dare qualità alla squadra.


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5) Algund under-19 quest'anno, a causa del Coronavirus, finisce il campionato quando era al primo posto, cosa pensi di questa squadra? Avrebbe, secondo te potuto vincere il titolo?

Ad essere sincero ad inizio stagione, la prima dopo un'anno di assenza, su campo grande, il nostro obiettivo era di "non arrivare ultimi".

 Nel primo raduno a Roma abbiamo visto che non eravamo ancora pronti a giocare su campo grande.

 La partita contro il Viking abbiamo perso, contro i Black Lions abbiamo vinto, ma con tanta fortuna.

 Nella settimana prima del secondo raduno abbiamo fatto un'unica lezione di pura tattica.

Contro il Bolzano poi siamo riusciti a fare una partita perfetta, sopratutto nel primo tempo.

Ricordo che funzionava ogni cosa che provavamo, poi con un po' di fortuna e tantissima lotta, siamo riusciti a vincere la partita.

 Siccuramente la nostra under non ha giocatori eccezionali come il Viking o il Bolzano - un Tommaso Rubeo o un Vincent Manzardo possono fare la differenza sul campo in ogni momento della partita, però abbiamo 10 giocatori equilibrati, che giocano come squadra, dove ogni giocatore fa il suo lavoro.

Si,  credo proprio che avremmo potuto vincere  il titolo di campioni d'Italia.

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6) Algund senior, una stagione che ai prospettava da incorniciare, abbiamo scritto in un articolo, che per il titolo c'era anche Algund, a cosa devi la vostra crescita? Secondo te poteva Algund arrivare in finale?

 Negli ultimi anni avevamo sempre dei bravi giocatori, però non eravamo mai in una situazione di presentare due linee equilibrate.

 I risultati spesso dipendevano da 3-4 giocatori "chiave", se giocavano bene loro riuscivamo a sorprendere, anche una squadra grande, però se solo uno di loro mancava o aveva una giornata storta, tutta la squadra né risentiva e giocava male.

La crescita della squadra negli ultimi 1-2 anni coincide con l'arrivo di Tobias Mores, nelle vesti di allenatore e giocatore.

 Lui ci ha portato nella nostra squadra il DNA di chi vuole vincere, quello che per tanti anni era di marca del FBC Bozen.

 È riuscito a creare una vera squadra, ad insegnarci come muoversi in campo, come difendere e come attacare.

 Con l'arrivo di due-tre altri giocatori, sopratutto il nostro bravo portiere Markus Baur, che da tantissima sicurezza a tutta la difesa e con l'aggiunta dei giovani, siamo riuscite finalmente a giocare un floorball di buon livello.

 Quest'anno abbiamo giocato ogni singola partita sapendo che possiamo vincerla ed eravamo davero pronti a fare qualcosa di grande.

7) Hai fatto per anni il competition manager, ruolo fondamentale, quant'è difficile questo ruolo?

Nei primi anni era davero difficile, perchè tantissime società non sono riuscite ad iscriversi prima di metà Agosto.

Non riuscivano a trovare palestre fino all'ultimo momento e cosi si dovevano spostare tantissime partite già prima dell'inizio della stagione, per fortuna poi la situazione è migliorata.

 La cosa più difficile è far collimare tutte le diverse competizioni, perché alcuni giocatori giocano in tre o quattro campionati e di conseguenza non si possono mettere, partite in contemporanea. 

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8) Cosa faresti per migliorare i campionati italiani? Dove andresti a correggere qualcosa?

Secondo me la scelta di aumentare il numero di partite su Campo Grande era importantissimo.

 Se si gioca solo 9 partite di Regular Season non ti migliori. Più giochi, meglio è per tutte le squadre.

 La seconda decisione giusta era di fare giocare su campo grande anche le squadre U19, questa è stata una grande conquista per tutti. 

Spero però che pian piano riusciamo ad aumentare il numero di società - dobbiamo arrivare a 15-20 squadre per potere fare una Serie A e una Serie B.

 Una Serie A con più professionalità e più partite equilibrate e, una Serie B dove nuove società e realtà molto giovani possono fare esperienza.

 Credo che si impara poco vincendo o perdendo una partita con 20 goal, però si impara nelle partite equilibrate indifferente dal loro livello.

 Secondo me è importante a dividere le competizioni e dare priorità al Campo Grande anche nelle competizioni giovanili,  mentre Campo Piccolo deve essere organizzato su base regionale.

 Poi spero che il movimento feminile riesce a creare un campionato proprio su Campo Grande.

9) Giochi da tantissimi anni, quali sono i giocatori più forti con i quali hai giocato?  Componi una linea con te dentro.

È una domanda difficile, sopratutto perchè per me un giocatore forte deve avere molto di più di un gran tiro un di un tecnica straordinaria.

 Un giocatore forte, deve essere una persona di riferimento, un leader, che più di essere forte per se stesso deve riuscire a far diventare forti i suoi compagni di squadra.

 Però proviamo:In porta metto Olivier Schneider, un portiere svizzero con quale avevo l'onere di giocare nell'Euro Floorball Challenge nel 2016.

 Abbiamo giocato insieme agli amici del FBC Bozen, ci ha salvato parecchie volte.

Io in difesa, visto che le mie migliore partite le ho giocato in difesa con me Markus Widner, giocatore storico del Gargazon che si è trasferito in Svizzera a giocare il Floorball.

 Ho giocato con lui, per molti anni e l'ho visto crescere come giocatore e come persona, era un lottatore non mollava mai, sino all'ultimo minuto,  centro Tobias Mores, giocatore più completo nella nostra squadra e giocatore che non sono mai riuscito a difendere quando giocava contro di me.

 Secondo me lui è il giocatore più completo di scuola italiana.

 In attaco, Rolof Hermfelt, giocatore svedese con quale giocavo nei miei anni ad Innsbruck.

 Oltre ad essere un fortissimo giocatore era una persona di riferimento, all'interno del club, aveva una grande passione nell'insegnare ai giovani e poi aiutava moltissimo la squadra, ricordo che preferiva fare un passaggio al peggiore dei nostri giocatori, che fare lui un gol.

Per finire la linea Daniel Ungericht, giocatore di modeste qualità tecniche, però come uomo era il mio compagno di squadra più importante, lo è stato per molti anni.

 Persona, che dava sempre tutto per la nostra squadra dentro e  fuori dal campo, sopratutto nei momenti peggiori.

 Un amico senza quale sicuramente avrei lasciato il Floorball e che vorrei ringraziare in questo modo, ricordandolo con immenso piacere, in questa intervista.

10) Come pensi riprenderà il campionato 2020/2021? Secondo te giocheremo con qualche restrizione oppure tornerà tutto come prima?

Secondo me è difficile da dire come sarà a Settembre, non sappiamo neanche come sarà la situazione fra due settimane.

È una problematica che merita molto attenzione ed ora è ancora troppo presto per fare delle supposizioni.

Grazie Patrick e per la tua disponibilità ad essere intervistato da floorball Mania.

Grazie Dario per avermi dato la possibilità di raccontare, purtroppo non riesco mai a tenermi corto.

 Auguro  a tutti gli amici del floorball, una buona estate e spero di rivedere ognuno di voi in autunno.

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