Floorballmaniatv, con Mattia CUCHETTO di Spartak Milano.

Foto CUCHETTO

Floorballmaniatv oggi si trova nella sede di Spartak Milano e vi vuole presentare un giocatore silenzioso ma estremamente prezioso per la sua squadra. 

Giocatore tutto campo, fatto di buona tecnica e di tanto lavoro fisico, sempre presente, risulta essere uno dei punti cardine del floorball Spartano.

Stiamo parlando di Mattia CUCHETTO.

1) Ciao Mattia e grazie per aver accettato la nostra intervista. Vorremmo far conoscere al floorball italiano chi è Mattia CUCHETTO. Chi sei e cosa fai nella vita, oltre che giocare a floorball?

Innanzitutto ringrazio Floorballmania per questa opportunità. Sono Mattia, ho 31 anni, vivo a Milano e  nella vita mi occupo di amministrazione stabili presso un grosso studio.

Sono un appassionato motociclista e oltre al floorball, da circa 3 anni, pratico con costanza il Crossfit.

Ho anche un passato da runner con all’attivo qualche gara amatoriale, ma al momento non ho più tempo da dedicare a questa attività. 

2) Quando comincia la storia d'amore con il floorball? E come sei venuto a conoscenza di questo sport?

A dir la verità non sapevo neanche che esistesse un campionato,  né tantomeno delle squadre; tutto quello che conoscevo era frutto di qualche ora di educazione fisica alle Scuole Medie, dove giocavamo con delle stecche gialle e rosse.

La mia “storia d’amore” inizia, infatti, per puro caso, nell’estate del 2004 quando il presidente del  QT8 Milano  (Marco Santoriello),  un amico di famiglia, una sera a cena mi propone di andare a provare un paio di allenamenti con loro.

Da quel momento non ho mai smesso, ho sempre giocato nel QT8 e successivamente, dal 2016, nello Spartak dove milito tutt’ora.
Non so francamente dirvi per quale motivo io mi sia appassionato così tanto; forse perché si fatica in campo.

So solo che, nonostante la mia non più fresca età, non riesco a smettere. Ho girato tutti i ruoli in questi anni ma ho giocato maggiormente in difesa o centro. 

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3) Cos'è Spartak Milano per te, oltre ad essere la tua squadra? 

Spartak Milano, senza cadere nel banale, è letteralmente una famiglia, una parte di me, un progetto in cui io e gli altri stiamo spendendo energia, tempo, fatica e risorse economiche.

Il Gruppo, che abbiamo creato lavorando sodo e togliendo molto tempo anche alla nostra vita privata, va, ormai, ovviamente, al di là del solo campo da gioco.

Purtroppo però, arrivati alla mia età, iniziano ad esserci responsabilità ed altri progetti ed il tempo a disposizione da dedicare allo Spartak è sempre meno.  Confido nelle nuove generazioni.

4) cosa sei tu per Spartak Milano, di cosa ti occupi all'interno di essa? 

In primis sono un  giocatore,  ma sono stato anche  Presidente dell’associazione sportiva dalla  sua fondazione nel 2016 fino al 2018, anno in cui mi sono fatto da parte per lasciare la carica a Giovanni Bergamini proprio per le sopracitate motivazioni.

Adesso, pur facendo parte del gruppo dirigente, per questioni di tempo, ho rinunciato parzialmente alla parte puramente organizzativa dell’associazione e mi dedico principalmente alla preparazione atletica del team. 

5) Quest'anno una stagione un po' strana, ma che stava dando i suoi frutti. Ottima a campo Piccolo, ancora aperta a campo grande, a cosa devi questa crescita sportiva? 

Il gruppo e l’affiatamento che abbiamo creato è sicuramente di aiuto in partita. Dal punto di vista tecnico, invece, abbiamo sviluppato in questi anni degli allenamenti ben strutturati cercando di lavorare su tutti gli aspetti del gioco: tattico, fisico e di tecnica individuale.

 Il tutto ovviamente sotto la guida di Coach Affò e con una dose di rigidità portata da Bergamini. 

Volevamo evitare di trovarci a giocare solo per il gusto di fare una partitella tra amici. La nostra idea, come squadra, era e rimane di creare un percorso di crescita, che ancora non abbiamo portato a conclusione.

Vogliamo essere più competitivi a Campo Grande e cercare di migliorare  i già buoni risultati ottenuti.  

Foto CUCHETTO
6) Come vedi il vostro settore giovanile? Pensi ci sia qualche giovane pronto da inserire nel campo grande senior? 

Abbiamo sempre affidato a Davide Brambilla l’onere di seguire il settore giovanile e direi che i risultati si vedono; da quest’anno 4/5 ragazzi delle giovanili  sono stati inseriti in squadra e  hanno dimostrato maturità e tecnica invidiabili.

Spero che continueremo a coltivare nuove leve, anche se trovare ragazzi e ragazze interessati al nostro sport è sempre difficile.

7) Secondo te Spartak Milano riuscirà a fare una squadra femminile? Sarebbe molto bello.

Sarebbe molto bello ma al momento non abbiamo nessuna ragazza iscritta con noi quindi non lo vedo possibile nell’immediato futuro. 

8) Qual è il Giocatore più forte con il quale hai giocato? Ovviamente anche più di uno.  Con chi invece ti piacerebbe giocare? Qual è la persona o le persone che stimo nel nostro mondo sportivo? 

Ho giocato con tantissimi ragazzi forti, anche i primi anni con QT8 Milano.

Sicuramente mi sento di citare due persone in particolare: la prima è il mio compagno di squadra Davide Brambilla, con il quale gioco tutt’ora e la seconda è un ragazzo che ha giocato soltanto una stagione con Qt8 Milano, è svedese, si chiama Johan Gustafsson.

Sono due persone in grado di cambiare le sorti di una partita nel giro di pochi minuti.
Se mi chiedi invece con chi mi piacerebbe giocare ti dico, quasi sicuramente, Daniele D’Anna di Viking.

Lo trovo un avversario molto valido e tecnicamente superiore a me e mi piacerebbe valutare la sensazione di giocarci fianco a fianco.

Ora potrebbero esserci sicuramente ragazzi più giovani, veloci e tecnicamente più forti di lui ma ritengo che lui abbia acquisito un’esperienza invidiabile.

9) il coronavirus ha bloccato tutto, cosa pensi di questo momento particolare? 

Mi rendo conto che ci troviamo, storicamente, in una situazione molto delicata che porta alla luce le fragilità del mondo contemporaneo e, umanamente, mi sento molto vicino alle persone e alle famiglie direttamente colpite. 

A livello sportivo mi manca, così come credo che sia per tutti noi, la possibilità di giocare a floorball con tutto il coinvolgimento e la condivisione che normalmente porta con sé uno sport di squadra. Trovo però sia necessario, per il momento, fermarsi. 

10) Che progetti ha Mattia per il prossimo futuro? 

In generale, nella vita privata, condivido gli stessi progetti che spesso accomunano le persone della mia età: crescere a livello professionale, costruire una famiglia e mantenere i miei rapporti di amicizia.

Mi piacerebbe molto, poi, fare una vacanza fino a Capo Nord in moto, ma sto ancora cercando di convincere la mia fidanzata. 

A livello sportivo, invece, vorrei continuare a giocare con lo Spartak il più a lungo possibile, compatibilmente con tutto il resto, perché questo sport e la squadra sono ormai una parte molto importante della mia vita. 

Grazie Mattia per il tempo che ci hai dedicato.

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